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22/11/2025

Negli ultimi giorni il nome “Voltaiko” è apparso su molte cronache giudiziarie, diventando uno dei casi più discussi nel settore delle energie rinnovabili. L’indagine, condotta nell’ambito dell’operazione “Cagliostro”, ha messo in luce un presunto schema piramidale che avrebbe coinvolto quasi 6000 utenti, con un giro complessivo di circa 80 milioni di euro.
Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, la presunta truffa nel fotovoltaico si sarebbe fondata sulla promessa di investimenti digitali in impianti solari situati all’estero, sfruttando un modello simile allo schema Ponzi. Le indagini sono tuttora in corso e mirano a chiarire le responsabilità, oltre a valutare se sarà possibile recuperare parte delle somme versate.
Il caso offre però un’occasione utile per riflettere su come tutelarsi da rischi simili e quali criteri adottare per valutare strumenti di investimento nel fotovoltaico.
Il meccanismo ruotava attorno al portale “voltaiko.com”, presentato come piattaforma di “autoconsumo a distanza digitalizzato”. Attraverso il sito, gli utenti potevano teoricamente noleggiare impianti fotovoltaici installati in paesi ad alta produttività solare, superando vincoli tecnici e normativi sulla condivisione dell’energia.
Il processo descritto agli utenti prevedeva quattro passaggi:
Le somme investite restavano bloccate per tre anni, una durata sufficiente a far crescere la platea degli aderenti. Il racconto della piattaforma puntava molto sui concetti di transizione energetica e partecipazione alla sostenibilità, elementi capaci di generare fiducia e legittimazione sociale.
Dalle verifiche della Guardia di Finanza è emerso che gli impianti fotovoltaici presentati agli utenti non risultavano esistere e che le somme versate sarebbero state direttamente nella disponibilità del gruppo societario sotto indagine.
Oltre al blocco del portale, sono stati sequestrati 95 conti correnti. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le responsabilità anche attraverso una struttura societaria definita “a scatole cinesi”: un insieme di società con sedi in più Paesi, che rende complesso seguire i flussi finanziari e verificare la reale operatività delle entità coinvolte.
Il quadro probatorio dovrà ora essere vagliato dall’autorità giudiziaria, ma il caso rappresenta già un precedente significativo nel settore del fotovoltaico.
Il caso Voltaiko è il primo, su larga scala, a coinvolgere il settore solare in Italia. Ma non necessariamente sarà l’ultimo.
Negli investimenti domestici, dove l’utente affronta direttamente preventivi, installatori e documentazione tecnica, i rischi di frodi sono limitati. Diverso è il caso degli investimenti “a distanza”, spesso presentati online e con modalità che possono apparire trasparenti, ma che in realtà sfruttano la difficoltà dell’utente medio nel verificare autenticità, filiera e rendimento.
La facilità con cui oggi si realizzano siti web e contenuti digitali, anche tramite strumenti di intelligenza artificiale, rende semplice costruire un’apparenza credibile: video, render fotorealistici, falsi testimoni, documenti tecnici manipolati. In questo contesto, l’entusiasmo verso la transizione green può diventare una leva psicologica che favorisce la fiducia, rendendo gli utenti più vulnerabili.
Per evitare rischi e investire nel fotovoltaico con maggiore sicurezza, è utile seguire alcune regole di base.
Rendimenti “garantiti”, molto alti o promessi in tempi brevi sono un primo campanello d’allarme. Nel settore reale dell’energia i ricavi dipendono da produzione, prezzi di mercato e costi operativi: nessun operatore serio promette percentuali fuori scala.
È cruciale sapere chi gestisce l’iniziativa:
L’assenza di informazioni, o informazioni contraddittorie, va considerata un elemento di rischio.
Progetti di investimento collettivo devono essere autorizzati. Se si parla di equity crowdfunding, è necessario che la piattaforma sia vigilata dalla CONSOB. Se si tratta di vendita di energia o noleggio di impianti, devono esistere contratti, titoli autorizzativi e documentazione tecnica verificabile.
Un operatore serio mette a disposizione:
La mancanza anche solo di uno di questi elementi dovrebbe invitare alla prudenza.
Il caso Voltaiko mostra quanto sia importante scegliere interlocutori trasparenti e strutturati. Un esempio utile è rappresentato da operatori che adottano modelli regolamentati come l’equity crowdfunding per finanziare parchi solari condivisi.
GridShare, attiva nella progettazione e realizzazione di parchi fotovoltaici in Italia, opera attraverso CrowdFundMe, piattaforma di equity crowdfunding autorizzata e vigilata dalla CONSOB. Questo significa che ogni progetto deve rispettare standard documentali rigorosi e offrire agli investitori informazioni chiare su:
Gli investitori ricevono aggiornamenti periodici sull’avanzamento dei progetti, anche accompagnati da materiali visivi come time lapse delle opere. Questo permette un controllo concreto, senza doversi recare fisicamente sul sito dell’impianto.
Analogamente, i rendimenti proposti non sono frutto di promesse astratte, ma derivano da analisi tecniche e normative verificabili, come l’accesso a tariffe incentivanti o contratti di vendita dell’energia. In alcuni casi i progetti consentono anche di beneficiare delle agevolazioni previste per gli investimenti in startup innovative.
Questi elementi non eliminano il rischio insito in qualunque investimento, ma riducono drasticamente la possibilità di trovarsi davanti a schemi opachi o non verificabili.
Il caso Voltaiko ha acceso i riflettori su un fenomeno nuovo per il settore delle rinnovabili, ma non inedito nel mondo degli investimenti online. La crescita della domanda di energia pulita rende il fotovoltaico un ambito sempre più attrattivo anche per soggetti non qualificati, e questo aumenta il rischio di iniziative poco trasparenti.
Per questo è fondamentale scegliere operatori che offrano documentazione completa, un perimetro regolamentato e garanzie di controllo esterno.
Investire nel solare può essere un’opportunità concreta, ma richiede gli stessi criteri di cautela che si applicano a qualsiasi investimento finanziario: verifiche, trasparenza e informazioni chiare. Solo così è possibile cogliere i vantaggi dell’energia fotovoltaica evitando le insidie di schemi non verificabili.